Per Soft Skill si intendono quelle competenze cosiddette “trasversali” che servono come abilitatori (“enabler”) delle competenze tecniche specifiche (“verticali”) dei singoli lavori.
Saper lavorare in team, comunicare efficacemente e persuasivamente, saper parlare in pubblico, stabilire efficaci connessioni empatiche con collaboratori, clienti, stakeholder, stabilire alleanze e partnership…
Nell’iperconnesso contesto lavorativo/extralavorativo attuale e sempre più in quello del prossimo futuro, non basterà più essere bravi nelle competenze tecniche verticali del proprio lavoro (“hard skills”), se non ci si dedicherà ad allenare altrettanto efficacemente (coaching) anche le proprie competenze relazionali trasversali (“soft skills”) si è destinati a restare indietro rispetto a chi lo farà.
In tal senso, come riporta Goleman, il quoziente di intelligenza emotiva (EQ), a parità di quoziente intellettivo (IQ) e di livello di competenze tecniche (“hard skills”), diventa un predittore alquanto accurato del successo professionale di un individuo e dei team composti da tali individui.
In altre parole, a parità di competenze e di intelligenza, saranno gli individui ed i team più dotati in termini di intelligenza emozionale e delle collegate soft skills a vincere.