Non abbiate paura dei momenti difficili, il meglio viene da lì!
Rita Levi Montalcini
Noi esseri umani siamo spesso mentalmente portati a rappresentarci le nostre esistenze come un’alternanza tra periodi sereni (percepiti come tendenzialmente statici) e periodi problematici (di cambiamenti turbolenti, più o meno traumatici).
La conseguenza operativa di questa fuorviante, quanto naturale, rappresentazione mentale è che siamo tendenzialmente portati ad evitare il cambiamento (change resistance) sino a quando non diventi indispensabile cambiare.
In realtà non esiste MAI la stasi in natura; qualsiasi essere vivente (piante, animali, umani) o creazione inanimata (edifici, veicoli, ecc) si trova su una ed una sola delle due possibili traiettorie esistenziali:
- Sviluppo;
- Declino.
Quello che accade spesso è che noi percepiamo una situazione come “statica”, ma, il più delle volte si tratta di una NON-percezione di un lento, involontario ed inconsapevole declino in corso che rimane “fuori dai nostri radar” finché un evento sopraggiunto apporterà un carico strutturale che supererà la progressivamente indebolita capacità di assorbimento (resilienza) provocando una “sorprendente” rottura/crisi.
Gli esempi di quanto appena detto sono innumerevoli, tanto che diventa quasi superfluo citarli, comunque si pensi alla relazione tra cattive abitudini alimentari-fumo-sedentarietà-malattie, mancata manutenzione-guasti meccanici, abuso del territorio-frane/alluvioni, non prevenzione sismica-crolli disastrosi, e così via.
Persistere in un atteggiamento di “change resistance” è, in realtà, il vero ostacolo principe da superare per mantenersi forti; solo metabolizzando correttamente e per il tempo necessario, il lutto per quello che era o che avrebbe potuto essere si potranno liberare le grandi energie necessarie al “change coping” (adattarsi con successo al cambiamento avvenuto) o, ancor meglio, alla “change leadership” (orientare il cambiamento prossimo futuro).
Da dove concretamente attingere le energie e competenze necessarie per il change coping/leadership?
Gli ambiti a cui attingere sono:
Interiore
Mai quanto oggi, dopo una crisi o, ancor meglio, per prevenirla, è importante allenare la propria creatività ed imparare in fretta (on the fly) le nuove competenze necessarie, non ultime quelle per crearsi ed aggiornare il proprio digitalmindset. Occorre, anche allenarsi a disimparare, con ancora maggiore velocità, le vecchie abitudini, accelerandone la metabolizzazione. La capacità di individuare e perseguire, resilientemente, i propri valori fondamentali diventa una bussola per navigare nel mondo e liberare la grande motivazione oggi necessaria per riuscire personalmente e professionalmente.
Gruppale
La sfida è quella di allenare l’intelligenza emotiva e sociale alle nuove
realtà di change management continuo, smartworking, teamworking virtuale &
interculturale e ad un problem solving associativo/gruppale, basato sul dialogo
e la comprensione empatica di valori ed esigenze di tutti, abbandonando le
obsolete ottiche top-down, per costruire nuovi, resilienti, ecosistemi di
leadership diffusa e WEadership (questo l’abbiamo fatto NOI!).
Rete
Le vecchie insostenibili logiche di produzione lineare lasceranno il posto ad una customer experience a 360’ ubiquitaria, nella quale big data, reti, micro-personalizzazione, autoproduzione, smaterializzazione, risonanza valoriale, e così via, diverranno centrali. Spariranno i vecchi business basati sullo spreco insostenibile di risorse naturali ed umane per lasciare il posto ad innovativi sistemi circolari, di condivisione e sharing, anche e soprattutto valoriali, come il ritrovarsi intorno a valori di solidarietà e qualità comune (es. brand “AmatriC’è”) capaci di mobilitare e promuovere competenze e risorse a livello “GloCal” (rendere globale la propria particolarità unica locale) attraverso anche le leve del crowdfunding e crowddesign.
Coaching
Ogni atleta, squadra, professionista, azienda, per individuare e raggiungere al meglio i propri obiettivi si affida ad un Coach (allenatore) che aiuti a superare le numerose sconfitte di cui è pavimentata la lunga ed irta strada del successo, valorizzare al meglio le proprie risorse interne ed esterne, fare squadra nell’azione comune “unoperunoetuttipertutti” e leggere correttamente il contesto di riferimento4.0 attuale, con le sue tante insidie ma altrettanto numerose opportunità da cogliere e non sprecare.