Lo scorpione doveva attraversare un fiume, non sapendo nuotare, chiese aiuto alla rana che si trovava lì nei pressi. Con voce suadente le disse: “Per favore, fammi salire sulla schiena ed aiutami ad arrivare sull’altra sponda.”. La rana gli disse: “Così appena siamo in acqua mi pungi!”, “Per quale motivo dovrei farlo?”, rispose lo scorpione, “Se ti pungessi tu moriresti ed io annegherei!” La rana ci pensò un attimo e convintasi, caricò lo scorpione sul dorso, entrando nel fiume. A metà traversata la rana venne punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese allo scorpione il perché dello stupido gesto e lui disse: “Perché sono uno scorpione…è la mia natura!”
Antica favola di probabile origine indiana
Nonostante lo scorpione sia consapevole che pungendo la rana annegherà, non riesce a trattenersi dal fare e farsi male, perché?
I nostri comportamenti sono radicati nel tempo, a causa di fattori genetici (tra cui il temperamento), carattere, educazione, abitudini, ambiente, compagnie, ecc… e, come tali, cambiare (in meglio) richiede un impegnativo e consapevole sforzo. Spesso, inoltre, si ha inconsciamente resistenza al nuovo ed alcuni comportamenti acquisiti, anche se più o meno controproducenti, rimangono comunque “confortevolmente” familiari. Anche l’invidia mal gestita può portarci a comportamenti auto&etero distruttivi.
La cattiva notizia è che anche noi umani siamo frequentemente spinti “per nostra natura” ad adottare comportamenti distruttivi e, talvolta, addirittura auto&etero distruttivi.
Accade tutte le volte che questi comportamenti sono dettati da una egocentrica indipendenza che ci fa perdere di vista (come all’impulsivo scorpione) che il raggiungimento del bene individuale passa attraverso il contemporaneo perseguimento anche del bene comune, oppure tutte le volte che ci lasciamo andare ad una dipendenza naïve dagli altri e procediamo senza adottare le doverose cautele del caso (come per la malcapitata rana).
Il miglior risultato sostenibile, per individui e società, si ha quando ogni persona si impegna contemporaneamente al bene individuale ed al bene comune (come dimostrato matematicamente, al di la delle discordanti opinioni individualistiche, anche nella Teoria dei Giochi da premio Nobel di John Nash), si chiama Interdipendenza, ma possiamo chiamarlo anche Progresso e, noi che non siamo ne rane ne scorpioni, possiamo (e conviene a tutti) sceglierlo.