Le caratteristiche di un’orazione, nella retorica greco-romana, sono:
- Inventio: trovare cosa dire, ricerca del materiale;
- Dispositio: trovare il modo più opportuno per disporre gli argomenti;
- Elocutio: scelta dello stile, delle parole, delle figure retoriche (ornatus) più appropriate;
- Memoria: mnemotecniche, imparate nella scuola di retorica;
- Actio: il mestiere dell’attore, il modo di porsi in pubblico, come muoversi, dove guardare, come atteggiarsi (la prossemica, il paraverbale, il body language).
Oggi saper comunicare in modo convincente non è necessario solo in politica.
Non esiste più ormai un solo ambito, infatti, dove non sia indispensabile convincere gli altri utilizzando la nostra capacità di persuadere.
Le nostre fortune (o sfortune), professionali e personali, sono direttamente proporzionali alla nostra capacità (o incapacità) di comunicare in modo persuasivo.
Nelle moderne società “liquide” (cft.Bauman), caratterizzate da strutture e legami costantemente mutevoli e poco prevedibili le azioni comuni si incardinano, infatti, attorno a delle idee convincenti, attrattive, valoriali.
Oggi non basta più possedere una competenza, è necessario anche e soprattutto, essere in grado di persuadere efficacemente i nostri interlocutori sull’adeguatezza delle nostre capacità e delle nostre intenzioni.
Alle antiche abilità retoriche si aggiungono nuove dimensioni legate alla velocità, l’ampiezza, la tecnologia sottostante le nostre comunicazioni.
Se è vero che oggi la paura di parlare in pubblico, in molte statistiche, si colloca subito dopo la paura della morte è anche vero, però, che il palcoscenico per le idee diventa globale, senza più confini. La buona notizia è che tutti noi possiamo allenare le nostre capacità di persuasione, per esercitare una leadership efficace e positiva, nella nostra professione, nelle nostre aziende, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità.