Avendo una bimba piccola, ho avuto modo di interagire, negli ultimi anni, con molti neo- genitori.
Un dubbio comune è: “Sono un genitore snaturato se mando mio figlio all’asilo, invece di tenerlo a casa?”.
Gli esseri umani hanno un TEMPERAMENTO che si costituisce soprattutto per via genetica ed un CARATTERE che si forma, invece, con le esperienze che viviamo.
Formare adeguatamente il Carattere ci permette di utilizzare al meglio il nostro temperamento di base, sfruttandone al meglio i punti di forza (es: grinta, decisione, empatia, creatività, ecc.) ed imparando a gestire al meglio i punti di debolezza (es. irascibilità, aggressività, accondiscendenza, defocalizzazione, ecc.).
Sono in particolare le esperienze che facciamo nei primi anni che si radicano in profondità e costruiscono i presupposti caratteriali per una vita appagante.
Attraverso l’interazione con gli altri bimbi, nostro figlio impara quelle che poi, nell’ambiente manageriale, verranno definite “People skills”, cioè le competenze sociali collegate all’intelligenza emotiva ed all’intelligenza sociale.
Impara, cioè, a conoscersi, a negoziare, a risolvere i conflitti, a costruire fiducia, a valutare l’affidabilità ed il temperamento degli altri, a comunicare in modo persuasivo, a gestire rabbia e delusioni costruttivamente, ecc. Attraverso le esperienze con le educatrici si sperimenta in attività di gruppo che gli permetteranno di individuare le sue predisposizioni, i suoi talenti (cosa che nella scuola primaria non verrà fatta con altrettanta efficacia, perché “l’e-ducatio”, ovvero il “tirare fuori” le qualità non è molto compatibile con l’ammaestramento tipico delle nostre scuole, troppo impegnate a fornire nozioni e poco a forgiare il carattere degli allievi).